Giro d’Italia 2021, Damiano Caruso: “Nessuno mi chiede di vincere il Giro, ma sento che qualcosa di bello potrebbe accadere. La maglia rosa di De Marchi dà un senso di giustizia”
Damiano Caruso vuole sfruttare la sua grande occasione al Giro d’Italia 2021. Il corridore della Bahrain Victorious, infatti, dopo il ritiro del capitano designato Mikel Landa, ha assunto il ruolo di leader della sua formazione e al momento lo sta onorando al meglio. Nella frazione di ieri vinta da Egan Bernal, ad esempio, il siciliano ha concluso in sesta posizione, a 12” dal colombiano, andando a occupare ora la settima posizione in classifica generale, a 45” dalla maglia rosa. Lo scalatore italiano in un’intervista a Repubblica, pur individuando in Bernal, Evenepoel e gli uomini della Trek i favoriti assoluti, ha dichiarato di voler restare più in alto possibile in classifica.
“Arrivare al primo giorno di riposo in questa posizione sarebbe un ottimo viatico per il resto del Giro – ha spiegato – Siamo qui, alla giornata, e dopo quello che è successo a Landa, abbiamo dovuto ricostruire il morale e un’idea nuova di corsa. Mi trovo in una situazione nuova, non più ultimo uomo del capitano o, come dico io, operaio specializzato, ma capitano io stesso. Abbiamo anche una squadra molto forte, non a caso siamo secondi nella classifica dei team dietro la Ineos. Sento che qualcosa di bello potrebbe accadere, ma naturalmente resto con i piedi per terra. Nessuno mi chiede di vincere il Giro, ma io voglio restare in alto il più possibile: fare classifica è una cosa difficile, che ti chiama tutti i giorni a uno stress impressionante. Ci provo”.
Il classe ’87, prima di dichiarare di sperare in una convocazione per Tokyo (sapendo che dovrà guadagnarsela con buone prestazioni nelle corse precedenti) ha poi parlato delle belle storie di questa prima settimana di Giro, a partire dalla maglia rosa indossata da Alessandro De Marchi: “È bello quando un corridore come De Marchi, un amico vero, arriva a indossare la maglia rosa, c’è un senso di giustizia, di pulizia. Il lavoro paga, presto o tardi, almeno una volta, e quella volta non te la scordi più”.
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